Arrivo a Zvartnots (aeroporto internazionale di Yerevan) disbrigo delle formalità doganali e burocratiche; accoglienza, trasferimento in albergo; sistemazione.
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Yerevan – In giro per la città
Dopo colazione, visita al Matenadaran, edificio intitolato al monaco Mesrop Mashtots, che custodisce più di 17.000 manoscritti e circa 100.000 documenti d'archivio, medievali e moderni – il Matenadaran conta opere in più di 2.000 lingue diverse. Senza dubbio la più imponente istituzione del suo genere al mondo, per quanto riguarda il patrimonio culturale armeno.
Visita al Museo di Storia nazionale, che consentirà di ottenere – seppur in modo sintetico – un inquadramento storico/sociale del territorio armeno e della civiltà che su di esso si è evoluta nel corso dei secoli.
Nel pomeriggio, rientro a Yerevan, passeggiata e visita alla "Cascade", una monumentale scalinata (artisticamente illuminata di notte) intervallata da statue, aiuole fiorite e fontane che sale sul fianco di una collina, dalla cui sommità si gode di una vista estesissima su tutta la città e (di giorno) sul biblico Monte Ararat.
Se la programmazione cittadina di Yerevan lo consente, partecipazione ad uno spettacolo musicale.
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Yerevan – Zvartnots – Echmiadzin – Yerevan
Dopo colazione, si parte per Echmiadzin (Discesa dell'Unigenito), la "città santa", sede dei Cristiani armeni e residenza del Catholicos, massima autorità religiosa.
Alla periferia della città, visita alla Chiesa di Santa Hripsime (una monaca di bellissimo aspetto, fuggita da Roma con altre quaranta compagne e con la Madre superiora Gayane, perseguitate e martirizzate) – uno degli edifici sacri più antichi d'Armenia, apprezzato per la sua raffinata architettura.
Proseguimento per visitare i resti della Cattedrale di Zvartnots (patrimonio dell'Umanità Unesco), i più preziosi e più belli dell'Armenia, perché confermano la sua storia e la sua millenaria cultura: questo particolare e unico monumento fu costruito per volere del Catholicos Nerses III°, detto il costruttore, tra il 643 e il 655.
L'interno, decorato da affreschi, mostrava una pianta a croce greca a tre navate e tre piani, mentre l'esterno era costituito da un poligono a trentadue facce che, visto in lontananza, doveva apparire circolare.
Nel pomeriggio rientreremo a Yerevan e visita al Tsitsernakaberd (fortezza delle rondini) – monumento commemorativo del genocidio armeno – e al relativo museo, che raccoglie le testimonianze scritte e le immagini del primo e pianificato stermino di massa del '900, perpetrato dal governo dei "giovani turchi".
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Yerevan – Khor Virap – Noravank – Karahunj – Goris
Colazione e partenza per il monastero di Khor Virap, ubicato alle falde del Monte Ararat, che qui si mostra in tutta la sua imponente maestà: è la montagna sacra agli armeni, che si trova in terra turca.
Il Monastero è stato costruito sulla fossa di pochi metri cubi nella quale fu tenuto prigioniero Gregorio l’Illuminatore, il Santo monaco che tanto si prodigò per far riconoscere il Cristianesimo quale religione di Stato in Armenia e ci riuscì nell’anno 301.
Proseguimento per Noravank – attraverso la stretta gola formata dal Fiume Amaghu, caratterizzata da pareti che incombono a picco sulla strada e da rocce di un particolare colore rosso mattone – e visita del monastero, il cui nucleo più antico risale al IX secolo: capolavoro e "canto del cigno" del famoso scultore e architetto medievale Momik, è particolarmente incantevole dal punto di vista architettonico, per altro inserito in un bellissimo il contesto naturale.
Proseguimento, in direzione dei villaggi di Gladzor e Vernashen per visitare il monastero di Tanahat, isolato tra le colline, nella sua struggente perfezione architettonica.
A seguire, visita all’osservatorio astronomico preistorico di Karahunj, dove si potranno ammirare degli antichissimi menhir, del peso di alcune tonnellate ciascuno, infissi sul terreno a formare un uccello ad ali spiegate, recante al centro un uovo, che a sua volta pare coronasse un tempio [alcuni chiamano questo sito la "Stonehenge armena" (Karahunj è, tuttavia, molto più antica), per via dei fori svasati all’interno che quasi tutti i menhir presentano – ciò farebbe pensare ad un vero e proprio osservatorio astronomico preistorico – per altri si tratta di una necropoli dell'età del ferro].
Continuazione attraverso un contesto ambientale particolarmente suggestivo – si cammina lungo la "via della seta" – in cui non è raro ammirare uccelli rapaci (falchi ed aquile) in cerca di prede – per giungere alla città capoluogo di Goris.
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Goris –Tatev – Selim – Noraduz – Dilijan
Dopo colazione si parte per la visita al più spettacolare dei monasteri armeni, Tatev: abbarbicato, a strapiombo, sull’orlo del profondo canyon, che lo contorna su tre lati (il quarto è fortificato), si raggiunge per un’aspra via che scende e risale il burrone o, meglio, con la funivia più lunga del mondo (un’unica campata di quasi sei chilometri). Nel medioevo era una famosa università e quindi un notevole centro di cultura.
Si prosegue verso nord, percorrendo la famosa "via della seta" per il Passo Selim (2.410 m) e si sosta al Caravanserraglio medievale, fortificato, eretto nel 1332, ben conservato. Si scende lungo un aperto altopiano in cui non è difficile individuare le aquile, che volano basse in cerca di prede e si costeggia il Lago Sevan (il secondo al mondo per estensione in altura – m 1.900), con ripetuti scorci panoramici. Lungo l’itinerario, visita allo storico Cimitero medievale di Noraduz, che conserva quasi mille khachkar, alcune molto belle, risalenti al medioevo, scolpite con raffigurazioni di scene di vita quotidiana, perciò veramente interessanti sotto il profilo sociologico ed artistico. Si continua per la penisola collinare di Sevan, sulla cui cima è ubicato l’omonimo monastero – Sevanavank, dal quale lo sguardo può spaziare sulla vastità dell'orizzonte. Arrivo a Dilijan, cena e pernottamento.
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Dilijan – Sanahin – Haghpat – Lori Berd – Yerevan
Dopo colazione partenza per un’intera giornata di visita ai monasteri più belli ed interessanti dell’Armenia, lungo la valle/canyon formata dal Fiume Debet, fino ai monasteri di Sanahin e Haghpat (patrimonio Unesco). Sono coevi, ubicati sui versanti opposti del canyon: erano centri medievali di cultura ed università, in cui s’insegnava l’intero scibile umano. Ad Haghpat è conservata una delle più belle e singolari Khachkar, che rappresenta il Cristo Redentore.
Questi complessi religiosi – non a caso riconosciuti patrimonio dell’umanita dall’Unesco – la natura circostante, su cui dominano i profondi canyon, formati fin dall’antichità da fiumi impetuosi rendono la giornata indimenticabile. Proseguimento per Lori Berd e breve escursione attorno alla fortezza e ai vicini canyon. Rientro a Yerevan.
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Yerevan – Garni – Geghard – Yerevan
Dopo colazione, partenza per il villaggio di Garni e visita al famoso Tempio d'epoca romana dedicato al Dio Sole e alla circostante area archeologica. Il tempio fu fatto edificare dal re armeno Tiridate I – nel I secolo – e, dopo la conversione del paese al cristianesimo, divenne la residenza estiva dei reali armeni.
Proseguimento per il Monastero di Geghard, uno dei più significativi della religione armena, apice dell'architettura medievale (XIII sec.), scavato parzialmente nella roccia della montagna adiacente, in un ambito di eccezionale bellezza naturale - patrimonio Unesco dal 2000, insieme all'Alta Valle del Fiume Azat.
Nel pomeriggio rientreremo a Yerevan per visitare la casa/museo di Martiros Saryan, uno dei più famosi ed ammirati pittori armeni, vissuti a cavallo dei secoli XIX/XX: poeta del paesaggio e del colore, Saryan è considerato l’impressionista armeno e incarna il simbolo artistico dell’Armenia stessa: la sua produzione pittorica si caratterizza per un particolare spirito filosofico e si concretizza in una visione "radiosa" del mondo.
Eventuale tempo a disposizione di ciascuno per eventuali acquisti, quindi "cena d’arrivederci" e pernottamento.
In conformità all’operativo voli, partenza per il rientro a casa.