RISERVA STATALE DI SHIKAHOGH
La riserva di Shikahogh, istituita nel 1958, occupa circa trentamila ettari del versante Nord della catena dei Monti Meghri (Shakhbuz, m 2372; Gyumarants m 2366; Mazra m 2198; Bartas m 2186), all’estremo Sud-Est del Paese. È un autentico paradiso di silenzi, di verde, di acque, di natura; visitandola, ciascuno si riconcilia con sé stesso e con il creato!
Quella di Shikahogh è la seconda più grande riserva dell’Armenia per ciò che concerne la foresta. La sua posizione remota ed isolata, nonché la cura e la gelosia dimostrate dai residenti l’hanno salvata dalla massiccia deforestazione compiuta, purtroppo, in epoca post sovietica.
Shikahogh preserva soprattutto i boschi di latifoglie, costituiti prevalentemente da querce, carpini, faggi, platani orientali e tassi, oltre ai prati subalpini e alla fauna tipica di tali foreste. Si tratta di oltre millecento specie di piante, di quasi cinquecento generi diversi, di cui una settantina minacciate d’estinzione (registrate nel “libro rosso” dell’Armenia); mille specie di insetti (ventisette minacciate d’estinzione di cui quattro estremamente rare); sei specie di pesci (la più preziosa è la trota – salmo trutta fario – quattro specie di anfibi e ventisei di rettili; centocinquanta specie di uccelli.
La fauna di Shikahogh non è stata ancora completamente e sistematicamente studiata, ma le ricerche hanno appurato che nella riserva vivono in libertà specie rare di animali come la capra bezoar, l’orso, il leopardo, il riccio, la vipera, il tetraogallo.
Gli uffici della riserva effettuano tutte le attività legate alla ricerca ed allo studio degli ecosistemi naturali, delle risorse genetiche e della biodiversità; recuperano e redigono l’inventario di tutte le risorse naturali del territorio e gestiscono i relativi piani di salvaguardia e di utilizzo, anche turistico della natura (le severe norme di conservazione della natura stessa consentono visite limitate – ecoturismo, turismo culturale, e storico/scientifico). Oltre a un ricco patrimonio ambientale e socioculturale – grotte e rovine di insediamenti abbandonati, fortezze e chiese – il territorio conserva ancora le antiche tradizioni e i costumi rustici armeni.