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Viaggio culturale in Armenia

Viaggio culturale

Viaggio culturale

In quanto a storia e civiltà, un viaggio culturale in Armenia è senza dubbio ai primi posti nel mondo: pochi Paesi, infatti, possono vantare origini storico culturali così importanti, antiche e dense di testimonianze. La cultura armena ha prodotto nei secoli un paesaggio molto specifico, dominato dagli elementi tangibili della religiosità (architettura religiosa, khatchkar) ed integrato da un imponente apparato iconografico.

Su tale base Organismi governativi ed Operatori privati hanno cominciato ad impostare una politica di promozione turistica che si rivolge ad un pubblico “di nicchia”, orientato verso itinerari inconsueti di turismo / viaggio culturale. Un viaggio culturale in Armenia vi pone faccia a faccia con le tracce e con i tanti gradini che l’evoluzione civile ha scalato per giungere fino a noi: le cento e cento fortificazioni a guardia del territorio, le cento e cento chiese a maggior gloria del Dio cristiano, i cento e cento caravanserragli, per assicurare mobilità a merci e persone.

 

Il presente “viaggio culturale in Armenia” prevede servizi per 11 giorni / 10 notti. Pernottamenti in strutture ricettive di qualità, con sistemazione in camere doppie e trattamento di pensione completa.

 

QUOTE DI PARTECIPAZIONE:

da conteggiarsi in riferimento al numero dei partecipanti – QUOTAZIONE A RICHIESTA

 

La quota comprende i soli servizi a terra e più precisamente:
Accoglienza in aeroporto e trasferimento Zvartnots/aeroporto – Yerevan e viceversa;
Presenza e servizi di una guida parlante italiano, durante l’intero soggiorno;
Adeguato mezzo di trasporto per gli spostamenti programmati;
Soggiorno in strutture ricettive di qualità, con sistemazione in camere doppie e trattamento di pensione completa;
I biglietti d’ingresso alle strutture museali, artistiche e culturali, laddove siano previsti.

 

La quota non comprende:
Il viaggio aereo e le relative tasse aeroportuali;
Le bevande ai pasti, salvo l’acqua;
Le spese strettamente personali, le eventuali mance e quant’altro non previsto esplicitamente nel precedente paragrafo “La quota comprende”.

 

Documenti necessari per l’ingresso in Armenia:
Per i turisti provenienti da un Paese facente parte dell’Unione Europea è sufficiente mostrare il proprio passaporto in corso di validità, con scadenza in data non anteriore a sei mesi, successivi a quella di “fine-viaggio”. Non è richiesto alcun visto d’entrata e/o di soggiorno.

11 giorni / 10 notti
1

Arrivo a Yerevan

Arrivo all’aeroporto di Zvartnots controllo passaporti, operazioni doganali, ritiro bagagli e accoglienza. Trasferimento in albergo; sistemazione e pernottamento.
2

Yerevan – Giro turistico della città:

Dopo colazione, partiamo per il giro turistico della capitale con visita al museo e al sito archeologico di Erebuni, una delle più importanti roccaforti costruite per difendere il confine settentrionale del Regno Urartu, innalzata per volere di Argishti I, nel 782 a.C. Il museo presenta diverse esposizioni della cultura e della società Urartu: armi e armature, iscrizioni cuneiformi, ciotole, brocche, contrassegni e stampi, eleganti gioielli, realizzati con differenti materiali, bronzo, oro, vetro, agata, corniola – oggetti che caratterizzarono la vita e il buon gusto degli abitanti della cittadella. Erebuni è stata concepita, progettata e realizzata – sulla collina di Arin Berd, in posizione strategica e dominante sulla sottostante pianura dell’Ararat – come un centro amministrativo e religioso, oltre che come piazzaforte militare: una vera e propria capitale reale! Dal nome di questa fortezza deriva l’attuale nome di Yerevan.
    Visita al Museo di Storia nazionale, che consentirà di ottenere – seppur in modo sintetico – un inquadramento storico/sociale del territorio armeno e della civiltà che su di esso si è evoluta nel corso dei secoli. Cena e pernottamento.
3

Yerevan – Echmiadzin – Zvartnots – Yerevan

Dopo colazione, partenza per Echmiadzin dove si trova la sede del Catolicos, il Patriarca, che guida la Chiesa cristiana più antica del mondo. Si visita la cattedrale e il giardino, nel quale sono conservate le tombe di alcuni tra i più importanti Catholicos, contrassegnate da bellissime khachkar, le croci scolpite, come ricami, nelle pietre di tufo, che caratterizzano l’intero territorio armeno. Nei dintorni si visitano anche le chiese dedicate alle Sante Gayane e Hripsime, suore fuggite da Roma per sottrarsi alle pressanti attenzioni amorose dell’Imperatore romano Diocleziano e martirizzate, con altre quaranta sorelle, dal Re armeno Tiridate III.  Nel pomeriggio, si visitano i resti della più bella cattedrale Armena (sito Unesco), quella di Zvartnots (il suo nome in armeno significa “angeli del cielo”), innalzata nel VII secolo per volere del Catholicos Narses III, detto, per questo, “il costruttore”; l’interno era a croce greca, con tre navate stupendamente affrescate e l’esterno si presentava a trentadue facce, su tre piani. Pranzo. Rientro a Yerevan e visita al Tsitsernakaberd (fortezza delle rondini) – monumento commemorativo del genocidio armeno – e al relativo museo, che raccoglie le testimonianze scritte e le immagini del primo e pianificato stermino di massa del ‘900. Cena e pernottamento.
4

Yerevan – Khor Virap – Noravank – Karahunj – Goris

Colazione e partenza per il monastero di Khor Virap, ubicato alle falde del Monte Ararat, che qui si mostra in tutta la sua imponente maestà. Il Monastero è stato costruito sulla fossa di pochi metri cubi nella quale fu tenuto prigioniero Gregorio l’Illuminatore, il Santo monaco che tanto si prodigò per far riconoscere il Cristianesimo quale religione di Stato in Armenia e ci riuscì nell’anno 301. Proseguimento per Noravank – attraverso la stretta gola formata dal Fiume Amaghu, caratterizzata da pareti che incombono a picco sulla strada e da rocce di un particolare colore rosso mattone – e visita del monastero il cui nucleo più antico risale al IX secolo: capolavoro e "canto del cigno" del famoso scultore e architetto medievale Momik, è particolarmente incantevole dal punto di vista architettonico, per altro inserito in un bellissimo il contesto naturale. A seguire, visita all’osservatorio astronomico preistorico di Karahunj, dove si potranno ammirare degli antichissimi menhir, del peso di alcune tonnellate ciascuno, infissi sul terreno a formare un uccello ad ali spiegate, recente al centro un uovo, che a sua volta pare coronasse un tempio [alcuni chiamano questo sito la "Stonehenge armena" (Karahunj è, tuttavia, molto più antica), per via dei fori svasati all’interno che quasi tutti i menhir presentano – ciò farebbe pensare ad un vero e proprio osservatorio astronomico preistorico – per altri si tratta di una necropoli dell'età del ferro]. Si giunge a Goris, dove si cena e si pernotta.
5

Goris – Tatev – Shaki – Gladzor – Yeghegnadzor

Dopo colazione, visita il Monastero di Tatev, arroccato su una fortificazione naturale, quasi totalmente contornato dal profondo canyon, formato dal Fiume Vorotan. Il monastero, in epoca medievale, fu una delle più famose Università dell'Oriente per le scienze umane, l'arte e le discipline scientifiche. È raggiungibile con la teleferica più lunga del mondo che, con una sola campata di quasi sei chilometri, attraversa il suggestivo precipizio, regalando singolari emozioni. Lungo il percorso sosota per visitare la cascata di Shaki, formata dall’omonimo fiume, che confluisce nella gola del Vorotan. È un luogo poetico, con l’acqua che viene giù, scrosciando fragorosamente, da diciotto metri, dall’alto di uno spuntone di basalto, largo una quarantina di metri, che fa precipitare le acque in diversi rivoli per poi riunirle a metà altezza! Nel tardo pomeriggio proseguimento in direzione dei villaggi di Gladzor e Vernashen per visitare il monastero di Tanahat, isolato tra le colline, nella sua perfezione architettonica. Si giunge a Yeghegnadzor, dove si cena e si pernotta.
6

Yeghegnadzor – Selim – Noraduz– Sevanavank – Dilijan

Dopo colazione, si parte con direzione Nord, verso il passo Selim, che mette in comunicazione l’area del Lago Sevan con il Sud del Paese. Nei pressi del valico, a circa 2.500 m di altezza, si visita il Caravanserraglio medievale (anno 1.232) fatto costruire da uno dei principi locali per assistere le carovane in transito sulla "via della seta". È stato magistralmente restaurato e fa bella mostra di sé con le tre navate che ospitavano il bestiame, i carovanieri e la servitù. Il valico dà su un vasto altopiano che accoglie bestiame al pascolo brado; nel cielo si possono scorgere le aquile a caccia di prede. Si scende verso Martuni e il Lago Sevan (il secondo più vasto lago del mondo in altura – si trova a m 1.900 s.l.m.), che si risalirà in tutta la sua lunghezza, regalando scorci paesaggistici di rara bellezza, fino alla penisola di Sevan, dov’è ubicato l’omonimo monastero. Lungo il percorso, sosta al cimitero medievale di Noraduz, che conserva quasi mille khachkar (croci scolpite come ricami sulla pietra tufacea, rossa o grigia, simbolo dell’Armenia), alcune veramente notevoli sotto il profilo artistico, altre, di diversa forma. Proseguimento per la penisola collinare di Sevan, sulla cui cima è ubicato l’omonimo monastero Sevanavank, dal quale lo sguardo può spaziare sulla vastità dell'orizzonte. Si continua per la cittadina di Dilijan, ancor oggi destinazione turistica di un certo pregio, una volta gettonata meta turistica dalla nomenclatura sovietica, dove si cena e si pernotta.
7

Dilijan – Sanahin – Haghpat – Akhtala – Dilijan

Colazione e partenza per un’intera giornata di visita ai monasteri più belli ed interessanti dell’Armenia:
  • Monastero di Sanahin (patrimonio dell'Umanità Unesco) che, tra le interessanti architetture, conserva una antica biblioteca, che conferma la funzione di copiatura dei testi sacri avuta dal Monastero nel medioevo.
  • Monastero di Haghpat (patrimonio dell’Umanità Unesco) è uno dei centri più vitali dell’Armenia sul piano culturale e religioso. La sua costruzione è strettamente associata alla gloria della famiglia reale dei Bagratuni e rappresenta uno straordinario e superbo esempio di architettura armena medievale. La struttura più antica del monastero fu fatta costruire dalla regina Khosrvanuch nel 977-991 e fu chiamata Chiesa di Santa Croce (Surb Nshan). Il monastero conserva quella che è considerata la più bella khachkar mai scolpita (XIII sec.): rappresenta l’Amenaprkich (Cristo salvatore di tutti).
  • Monastero fortificato di Akhtala (XII secolo), ubicato nell’omonimo villaggio, nella valle del Fiume Debet, storicamente vittima di saccheggi e – soprattutto – di terremoti, molto frequenti in Armenia per il fatto che il suo territorio poggia su diverse faglie tettoniche; l’interno della chiesa, circondata dai resti di un complesso monastico coevo, è per intero coperto di affreschi risalenti all'epoca della costruzione.
Questi monasteri e la natura circostante rendono la giornata indimenticabile. Rientro a Dilijan, cena e pernottamento.
8

Dilijan – Garni – Geghard – Yerevan

Dopo colazione, si parte per il villaggio di Garni, il suo famoso Tempio d'epoca romana (eretto, però in forme ellenistiche) dedicato al Dio Sole e la circostante area archeologica. Il tempio fu fatto edificare dal re armeno Tiridate I – nel I secolo – e, dopo la conversione del paese al cristianesimo, divenne la residenza estiva dei reali armeni. Proseguimento verso il Monastero di Geghard, uno dei più significativi della religione armena, apice dell'architettura medievale (XIII sec.), scavato parzialmente nella roccia della montagna adiacente, attorno ad una sorgente d’acqua ritenuta miracolosa, in un ambito di eccezionale bellezza naturale - patrimonio Unesco dal 2000, insieme all'Alta Valle del Fiume Azat.
    Nel pomeriggio rientriamo a Yerevan per visitare la casa/museo di Martiros Saryan, uno dei più famosi ed ammirati pittori armeni, vissuti a cavallo dei secoli XIX/XX: poeta del paesaggio e del colore, Saryan è considerato "l’impressionista" armeno e incarna il simbolo artistico dell’Armenia stessa: la sua produzione pittorica si caratterizza per un particolare spirito filosofico e si concretizza in una visione "radiosa" del mondo.
9

Yerevan – Saghmosavank – Amberd – Yerevan

Dopo colazione, si parte con direzione Nord per visitare l’area del Monte Aragats e il canyon formato dal Fiume Kasakh, ai bordi del quale è stato eretto il Santuario di Saghmosavank (dei Salmi), in un ambiente di serena bellezza. La chiesa principale del complesso monastico, dedicata a Surb Sion (Santa Sion) fu innalzata nel 1215 per volere del principe Vaciutyan, sul luogo dove nei primi secoli del cristianesimo già c’era un eremitaggio. L’edificio, simile a quello del vicino monastero di Hovhannavank (sito qualche chilometro più in basso, sempre sull’orlo dello stesso canyon), appartiene al tipo delle chiese cruciformi, con la cupola cosiddetta ad ombrello. Il complesso monastico comprende uno spazioso gavit (nartece, del 1250) e una biblioteca (del 1225), che ci induce a pensare al ruolo di conservazione e copiatura di importanti manoscritti sacri, assegnato al monastero.
    • Proseguimento per la visita di Amberd, una possente e imprendibile fortificazione, abbarbicata alle pendici del Monte Aragats (le cui vette superano i 4000 m. di altezza), la cui costruzione iniziò attorno all’anno mille, per presidiare il territorio e il sistema idrico necessario alle terre sottostanti (comprendeva le terme e una chiesa fatta erigere dal condottiero e principe Vahram Pahlavuni nel 1026, sotto il regno del Re Gagik).
 
    Si scende per ritornare a Yerevan (pranzo lungo l’itinerario, in una casa contadina; dimostrazione di come si cucina il gustoso e singolare pane lavash). Nel pomeriggio, rientro a Yerevan e visita alla Moschea Blu, la sola rimasta delle tante ancora in funzione all’inizio del secolo scorso.
10

Yerevan – Giro per la città: approfondimento

Dopo colazione, visita al Matenadaran, edificio intitolato al monaco Mesrop Mashtots (l’inventore dell’alfabeto armeno), che custodisce più di 17.000 manoscritti e circa 100.000 documenti d’archivio, medievali e moderni, redatti in più di 2.000 lingue diverse. Senza dubbio la più imponente istituzione del suo genere al mondo, per quanto riguarda il patrimonio culturale armeno; a seguire, sopralluogo ad un laboratorio artigianale di tappeti per curiosare sulla lavorazione e sulla storia dei tappeti armeni, con presentazione delle attività e dimostrazione ai telai (possibilità di acquisti). Nel pomeriggio, visita alla “Cascade”, una monumentale scalinata (artisticamente illuminata di notte) intervallata da statue, aiuole fiorite, sculture, istallazioni artistiche e fontane, che sale sul fianco di una collina, dalla cui sommità si gode di una vista estesissima su tutta la città e (di giorno) sul biblico Monte Ararat.
    Eventuale tempo a disposizione, “cena d’arrivederci” e pernottamento.
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Yerevan

In conformità all’operativo voli, partenza per il rientro a casa.