Original Armenia

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tour georgia e armenia

Viaggio in Georgia e Armenia

Viaggio in Georgia e Armenia

Il viaggio in Georgia e Armenia è un viaggio combinato, cioè messo insieme armonicamente da Original Armenia per dare la possibilità ai partecipanti di esplorare i territori, la storia e la cultura di due paesi contigui, ma non totalmente somiglianti.
Più che le assonanze e le corrispondenze, il viaggio in Georgia e Armenia, vuole sottolineare le differenze, sia paesistiche, sia socio-antropologiche, che hanno portato i due Paesi ad uno sviluppo culturale diverso. Se è pur vero che ci sono stati contatti e rapporti nel corso della storia è anche giusto ammettere che il più delle volte e hanno progredito per proprio conto verso obiettivi distinti.
Il programma/itinerario del viaggio in Georgia e Armenia presenta per primi i volti attuali delle due capitali, ripercorrendone a ritroso la storia, per poi dare conto delle testimonianze religiose – superbi monasteri e complessi spirituali, allo stesso tempo antiche e prestigiose sedi universitarie – sparse, talvolta sperdute, sui monti e nelle valli degli altipiani del Caucaso e dell’Ararat; per illustrare le antiche vie di comunicazione che confluivano nella storica “via della seta” e le tante roccaforti che le difendevano e controllavano.
Il viaggio in Georgia e Armenia racconta anche dell’enogastronomia e del buonumore, della cordialità, della simpatia, dell’amicizia, della disponibilità, del cameratismo…

 

Il presente “viaggio in Georgia e Armenia” prevede servizi per 11 giorni / 10 notti. Pernottamenti in strutture ricettive di qualità, con sistemazione in camere doppie e trattamento di pensione completa.

 

QUOTE DI PARTECIPAZIONE:

da conteggiarsi in riferimento al numero dei partecipanti – QUOTAZIONE IMMEDIATA A RICHIESTA

 

“La quota comprende” i soli servizi a terra e più precisamente:
Accoglienza in aeroporto;
Trasferimento: Aeroporto Shota Rustaveli – Tbilisi e Zvartnots aeroporto – Yerevan;
Adeguato mezzo di trasporto per gli spostamenti programmati;
Presenza e servizi di una guida parlante italiano, durante il soggiorno;
Soggiorno in strutture ricettive di qualità, con sistemazione in camere doppie e trattamento di pensione completa;
I biglietti d’ingresso alle strutture museali, laddove siano previste e degustazioni.

 

La quota non comprende:
Il viaggio aereo e le relative tasse aeroportuali;
Le spese strettamente personali, le eventuali mance e quant’altro esplicitamente non previsto nel precedente paragrafo “La quota comprende”.

 

Documenti necessari per l’ingresso in Georgia e in Armenia:
Per i turisti provenienti da un Paese facente parte dell’Unione Europea – e dunque per gli italiani – è sufficiente mostrare il proprio passaporto in corso di validità, con scadenza in data non anteriore a sei mesi, successivi a quella di “fine-viaggio”. Non è richiesto alcun visto d’entrata e/o di soggiorno.

11 giorni / 10 notti
1

Arrivo in Georgia

Arrivo all’aeroporto di Tbilisi (in base all’operativo voli) – accoglienza – trasferimento in albergo; sistemazione, pernottamento.
2

Tbilisi – Giro turistico della città

Dopo colazione, visita all’affascinante capitale della Georgia. Tbilisi, oggi, è un importante centro industriale, commerciale e socio/culturale. È stata fondata, strategicamente, al crocevia tra Europa e Asia, lungo la storica "Via della Seta". Si ammirano le attrattive più importanti della città: la chiesa di Metekhi (XIII sec.), la Fortezza di Narikala (IV sec.) – una delle fortificazioni più vecchie della città – le Terme Sulfuree, la Sinagoga, la Cattedrale di Sioni e la Basilica di Anchiskhati (VI sec.). Dopo pranzo, si visita il Tesoro Archeologico del Museo Nazionale della Georgia (per avere, seppur sommaria, un’idea del territorio e della cultura che su di esso si è stratificata) e si passeggia lungo Corso Rustaveli (realizzato nel XIX secolo) cuore cittadino, dedicato al grande poeta georgiano del XII secolo, Shota Rustaveli; qui sorgono il Teatro dell’Opera in stile moresco, il Teatro Rustaveli in stile barocco, il Palazzo del Viceré, il Parlamento... Cena e pernottamento.
3

Tbilisi – Mtskheta – Gori – Uplistsikhe – Gudauri

Dopo colazione, partenza per Mtskheta, antica capitale della Georgia e tuttora "città santa", che ospita la sede della Chiesa ortodossa, autocefala, georgiana e la sede patriarcale. È stata capitale del primo regno georgiano e fu il luogo in cui si svolsero le prime attività cristiane e dove la cristianità venne proclamata religione di stato, nel 317. Vi si trovano numerosissimi edifici, molto antichi, entrati a far parte nel 1994 del patrimonio dell’umanità dell’Unesco e fra questi: il Monastero di Jvari (VI secolo), ubicato in alto, sulla collina, e dal quale si gode di una vista magnifica sulla città. Il fabbricato è un classico dello stile tetraconco, georgiano antico, (gli angoli sono delimitati da quattro braccia di uguale lunghezza, utilizzati da sale cantonali) con la cupola bassa che appoggia su un massiccio tamburo ottagonale ne scaturisce un edificio, seppur di piccole proporzioni, di elegantissime simmetrie; la Cattedrale di Svetitskhoveli (enorme struttura dell’XI secolo) che presenta pianta a croce allungata, decorata con affreschi e con splendide sculture di pietra sia all’esterno che all’interno, dove la tradizione vuole che sia sepolta la tunica di Cristo. Nel pomeriggio, visita alla città rupestre preistorica di Uplistsikhe, risalente al primo millennio a.C. Si tratta di un interessante complesso abitativo, interamente scavato nella roccia, posto vicino al fiume Mtkvari ed è ciò che rimane di un insediamento rupestre un tempo gigantesco, occupato continuativamente almeno dall’XI secolo a.C. e che cedette solo nel XV secolo, sotto l'effetto congiunto di terremoti distruttivi (sembra che almeno i due terzi del sito siano franati a valle) e del saccheggio timuride. Lungo la strada breve sosta a Gori, la cui attrazione più nota è il Museo di Stalin (che qui è nato il 18 dicembre 1878), con due punti d’interesse: la casa natale stessa, dove ha vissuto i primi quattro anni della sua vita e il lussuoso vagone ferroviario, con cui si recò alle conferenze di Teheran e di Jalta, nel corso delle quali si decise l’assetto politico internazionale, dopo la fine della II guerra mondiale. Dopo le visite, nel pomeriggio, si parte alla scoperta dei bellissimi e suggestivi paesaggi del Caucaso Maggiore con direzione Nord, lungo la via chiamata "strada militare georgiana", l’unica che attraversando la catena caucasica porta in Russia, fino ad arrivare a Gudauri, località sciistica sulle pendici del Grande Caucaso (a 2.200 m s.l.m.). Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.
4

Gudauri – Kazbeghi – Ananuri – Tbilisi

Dopo colazione, si sale alla località di Gergeti per visitare la magnifica Chiesa della Trinità (detta di Gergeti) a 2.170 m di altezza; nota anche come Tsminda Sameba, fu costruita nel XIV secolo ed è l’unica chiesa con struttura a croce inscritta nell’area di Khevi. La sua posizione isolata, sulla cima di una ripida montagna, circondata dalla vastità del paesaggio naturale ha reso la chiesa un autentico simbolo della Georgia: nei momenti di pericolo, per guerre, rivoluzioni, invasioni, le preziose reliquie religiose, custodite normalmente a Mtskheta, venivano portate qui, al fine di essere messe al sicuro. Il campanile che affianca la chiesa è coevo. Proseguimento, in direzione Sud, per il castello di Ananuri, antica dimora dei duchi di Aragvi, una dinastia feudale che governava la zona nel XIII sec. Lungo il corso dei secoli, il castello fu teatro di numerose battaglie. Le fortificazioni consistono di due castelli uniti da una cortina merlata. La fortificazione superiore con una grande torre quadrata, nota come Sheupovari, è ben conservata mentre quella inferiore, con una torre circolare, è in gran parte in rovina. All’interno del complesso, tra gli altri edifici, ci sono due chiese. La chiesa più antica, dedicata alla Vergine, risale alla prima metà del XVII sec., ed è stata costruita in cotto: l’interno non è più decorato, ma risulta interessante un seicentesco baldacchino in pietra; la Chiesa più grande intitolata all’Assunta fu costruita alla fine del XVII sec. Si tratta di una struttura centrale con cupola in stile e facciate riccamente decorate; contiene anche i resti di una serie di affreschi, la maggior parte dei quali sono stati distrutti dal fuoco, nel corso dell’Ottocento. Di suggestiva bellezza risulta tutto l’ambiente nella considerazione che il castello è ubicato ai bordi di un incantevole lago. Nel pomeriggio rientro a Tbilisi, cena e pernottamento.
5

Tbilisi – Alaverdi – Gremi – Tsinandali – Tbilisi

Dopo colazione, di buon mattino, si parte alla volta della Kakheti, la regione vitivinicola georgiana, nella quale vengono prodotti i migliori vini nazionali. La prima visita della giornata è riservata alla maestosa Cattedrale di Alaverdi, che conserva un ciclo di affreschi dei secoli XI/XVII. Il monastero fu fondato da Joseb Amba Alaverdeli, uno dei tredici Padri Siriani, che venne da Antiochia e si fermò ad Alaverdi – allora piccolo villaggio e antico centro di un culto pagano dedicato alla Luna – per evangelizzare la regione. Alaverdi è il fulcro di una celebrazione religiosa annuale – detta Alaverdoba, che affonda le radici nei culti dedicati alla luna, ancor oggi molto sentita dalla popolazione locale. Si prosegue verso l’imponente, ancorché minuscola Roccaforte di Gremi, una volta (secc. XVI/XVII), fiorente città commerciale, ubicata lungo la "via della seta" capitale del regno di Cacheti. È quanto rimane dell’antico splendore, dopo la distruzione completa (fu rasa letteralmente al suolo) per opera dell’esercito di Shah Abbas: si propone come testimonianza, storica e attraente, composta da una chiesa dedicata agli Arcangeli (innalzata nel 1565 e affrescata nel 1577) e dal palazzo reale, un edificio realizzato su tre piani, oltre la cantina e un passaggio segreto sotterraneo, che portava fino al fiume; tutto è contornato da alte mura di difesa, con torri di rinforzo e feritoie. Pranzo presso un’azienda vinicola, con degustazione. Nel pomeriggio, si visitano la villa/museo di Tsinandali, il suo giardino e soprattutto la cantina storica del nobile georgiano Alexander Chavchavadze, figlioccio della Zarina Caterina II di Russia, tenente generale dell’esercito, uomo di notevole e profonda cultura, fondatore della poesia romantica georgiana, esperto traduttore di letterati europei e russi. È stato il primo georgiano a vinificare secondo il metodo europeo e ad imbottigliare; il suo vigneto è ancor oggi coltivato; la cantina vanta oltre 16.500 bottiglie di cui una datata 1839 (il primo raccolto fatto nella vigna di Tsinandali). Rientro a Tbilisi per la cena e il pernottamento.
6

Tbilisi – Bagratashen – Haghpat – Sanahin – Dilijan

Dopo colazione partenza da Tbilisi per il confine con l’Armenia Sadakhlo-Bagratashen. Escursione per un’intera giornata di visita ai monasteri più belli ed interessanti dell’Armenia, lungo la valle/canyon formata dal Fiume Debet, fino ai monasteri di Haghpat e Sanahin (patrimonio Unesco). Sono coevi, ubicati sui versanti opposti del canyon: erano centri medievali di cultura ed università, in cui s’insegnava l’intero scibile umano. Ad Haghpat è conservata una delle più belle e singolari Khachkar, che rappresenta il Cristo Redentore. Questi complessi religiosi – non a caso riconosciuti patrimonio dell’umanita dall’Unesco – la natura circostante, su cui dominano i profondi canyon, formati fin dall’antichità da fiumi impetuosi rendono la giornata indimenticabile. Arrivo a Dilijan, cena e pernottamento.
7

Dilijan – Sevanavank – Noraduz – Tatev – Goris

Dopo colazione, di buon mattino, si parte, con direzione sud per il Lago Sevan (lago nero) – il secondo più grande al mondo per altitudine (m 1.900 s.l.m.) e si visita l’omonimo Monastero (conosciuto anche col nome "Mariamashen"), costruito nell’874 sulla penisola collinare (isola, prima dei disastrosi lavori di abbassamento del livello delle acque, intrapresi in epoca sovietica), dall’alto della quale si può ammirare la vastità del paesaggio e delle acque. Si prosegue lungo la strada che costeggia il lago (stiamo percorrendo un ramo della famosa "via della seta"!), accompagnati da diversi, scorci panoramici fino al Cimitero medievale di Noraduz, che conserva quasi mille khachkar – le belle croci armene, scolpite come ricami sulle pietre di tufo, che connotano tutto l’ambiente armeno – alcune di eccezionale valore storico/artistico. Si riparte, seguendo sempre la stessa direzione geografica, verso Passo Selim (quasi 2.500 m di altezza), che mette in comunicazione la regione lacuale con il sud del Paese. Nei pressi del passo si trova un eccezionale caravanserraglio, eretto in epoca medievale (l'iscrizione sull'architrave fa datare il manufatto al 1326 - 1327 anche se la costruzione fu terminata nel 1332, da parte del principe Cesar Orbelian e dai suoi fratelli, durante il regno del Khan Abu Said Bahadar) e ancora quasi perfettamene conservato; da qui si può godere di una vista straordinaria e soprattutto vedere il percorso che si seguirà nella discesa, per giungere alla cittadina di Yeghegnadzor e pranzo in una casa contadina. Il viaggio riprende fino al più spettacolare dei Monasteri armeni, quello di Tatev, arroccato su di una fortificazione naturale, ai margini della gola del Fiume Vorotan. La sua posizione strategica – su un promontorio formato dalla profonda gola del fiume – rendeva impossibile l’accesso ai nemici e per questa ragione divenne sede vescovile e centro culturale, politico e amministrativo della regione. Il terremoto del 1931 provocò notevoli danni, ma le costruzioni sopravvissute testimoniano la grandezza e l’aspetto artistico del complesso monastico: il monumento principale è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, eretta negli anni 895-906; a Sud fu costruita la chiesa a volta di San. Gregorio. Interessante e singolare monumento è una stele oscillante, detta "Gavazan" alta 15 m che si trova nel cortile del monastero, opera unica d’arte e d’ingegneria armena, costruita per spaventare gli invasori. Una leggenda racconta che l’architetto, dopo aver costruito Tatev, non riuscisse più a scendere e pregò Dio di donargli le ali. Il suo desiderio fu esaudito e poté volare via. La parola "tatev" si traduce in armeno con «dare le ali». Il complesso monumentale di Tatev è raggiungibile con la funivia più lunga del mondo, che copre, con una singola sezione, una lunghezza di 5,7 km, attraversando la spettacolare Gola del Fiume Vorotan e arrivando fino al monastero medievale, la "meraviglia di Syunik". Si giunge a Goris, dove si cena e si pernotta.
8

Goris – Karahunj – Noravank – Khor Virap – Yerevan

Dopo colazione si parte per il Monastero di Noravank. Lungo il percorso si sosta per visitare l’Osservatorio astronomico preistorico di Karahunj o Zorats Karer, ubicato a 1770 m di altitudine, che si estende per 7 ettari, 3 km a Nord della città di Sisian, più antico e interessante di Stonehenge. Qui si potranno ammirare degli antichissimi menhir, del peso di alcune tonnellate ciascuno, infissi sul terreno a formare un uccello ad ali spiegate, recente al centro un uovo, che a sua volta pare coronasse un tempio [alcuni chiamano questo sito la "Stonehenge armena" (Karahunj è, tuttavia, molto più antica), per via dei fori svasati all’interno che quasi tutti i menhir presentano – ciò farebbe pensare ad un vero e proprio osservatorio astronomico preistorico – per altri si tratta di una necropoli dell'età del ferro). Attraverso la stretta gola formata dal Fiume Amaghu, caratterizzata da pareti che incombono a picco sulla strada e da rocce di un particolare colore rosso mattone. Si visita il monastero, il cui nucleo più antico risale al IX secolo: capolavoro e "canto del cigno" del famoso scultore e architetto medievale Momik, è particolarmente incantevole dal punto di vista architettonico, per altro inserito in un bellissimo il contesto naturale: notevoli, sotto il profilo artistico, sono le lunette che adornano i portali ed il finestrone (opere scultoree dello stesso Momik), mentre piuttosto singolare è la scalinata addossata alla facciata del mausoleo della famiglia Orbelyan. Proseguimento per il monastero di Khor Virap, ubicato alle falde del Monte Ararat, che qui si mostra in tutta la sua imponente maestà. Il Monastero è stato costruito sulla fossa di pochi metri cubi nella quale fu tenuto prigioniero Gregorio l’Illuminatore, il Santo monaco che tanto si prodigò per far riconoscere il Cristianesimo quale religione di Stato in Armenia e ci riuscì nell’anno 301. A seguire, visita di un’azienda viti-vinicola dove si cena con degustazione e rientro a Yerevan per il pernottamento.
9

Yerevan – Garni – Geghard – Yerevan

Dopo colazione, si parte per il villaggio di Garni, il suo famoso Tempio d'epoca romana (eretto, però in forme ellenistiche) dedicato al Dio Sole e la circostante area archeologica. Il tempio fu fatto edificare dal re armeno Tiridate I – nel I secolo – e, dopo la conversione del paese al cristianesimo, divenne la residenza estiva dei reali armeni. Proseguimento verso il Monastero di Geghard, uno dei più significativi della religione armena, apice dell'architettura medievale (XIII sec.), scavato parzialmente nella roccia della montagna adiacente, attorno ad una sorgente d’acqua ritenuta miracolosa, in un ambito di eccezionale bellezza naturale - patrimonio Unesco dal 2000, insieme all'Alta Valle del Fiume Azat. Nel pomeriggio rientriamo a Yerevan per visitare la casa/museo di Martiros Saryan, uno dei più famosi ed ammirati pittori armeni, vissuti a cavallo dei secoli XIX/XX: poeta del paesaggio e del colore, Saryan è considerato "l’impressionista" armeno e incarna il simbolo artistico dell’Armenia stessa: la sua produzione pittorica si caratterizza per un particolare spirito filosofico e si concretizza in una visione "radiosa" del mondo. Passeggiata alla "Cascade", una monumentale scalinata intervallata da statue, aiuole fiorite, sculture, istallazioni artistiche e fontane, che sale sul fianco di una collina, dalla cui sommità si gode di una vista estesissima su tutta la città e (di giorno) sul biblico Monte Ararat. Cena e pernottamento.
10

Yerevan – Giro turistico della città

Dopo colazione, partiamo per il giro turistico della capitale:
  • Visitia il Matenadaran, edificio intitolato al monaco Mesrop Mashtots (l’inventore dell’alfabeto armeno), che custodisce più di 17.000 manoscritti e circa 100.000 documenti d'archivio, medievali e moderni, redatti in più di 2.000 lingue e dialetti diversi. Senza dubbio la più imponente istituzione del suo genere al mondo, per quanto riguarda il patrimonio culturale, non solo armeno.
  • Tsitsernakaberd (fortezza delle rondini) – monumento commemorativo del genocidio armeno – e al relativo museo, che raccoglie le testimonianze scritte e le immagini del primo e pianificato stermino di massa del '900.
  • Visita al Museo di Storia nazionale, che consentirà di ottenere – seppur in modo sintetico – un inquadramento storico/sociale del territorio armeno e della civiltà che su di esso si è evoluta nel corso dei secoli. Eventuale tempo a disposizione, "cena d’arrivederci" e pernottamento.
11

Partenza

Compatibilmente con il piano voli, trasferimento in aeroporto in tempo utile per effettuare le operazioni connesse alla partenza per il rientro a casa.